Anche “Autunno alla Landriana” riflette sulla crisi climatica

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Sempre piacevole l’atmosfera di Autunno alla Landriana presso gli omonimi bellissimi giardini voluti dalla contessa di Landriano Lavinia Taverna in quel di Ardea e tuttora visitabili nel contesto della mostra mercato di fiori e piante che si tiene due volte l’anno. Con tutta probabilità l’epidemia di covid- 19, non ancora terminata, nelle fasi acute compresi i lockdown, ha ridotto la partecipazione di espositori provenienti dall’estero e leggermente inibito i fornitori provenienti dal resto d’Italia anche se questa mostra mercato resta un evento di sicuro richiamo.

Splendide come sempre le proposte di giardini autunnali fra aster colorati e rose profumate in fiore; quelle per la prossima primavera, fra bulbi e frutti antichi, oltre i sempre presenti e raffinati giardini d’acqua, complice nella bellezza dei colori e nella piacevolezza dei profumi la giornata ancora estiva e la vicina luce del mare. Una parte degli spazi verdi antistanti villa privata e giardini sono stati dedicati quest’anno alla dog agility, non certo una cattiva idea considerato che gli amici animali rientrano a pieno titolo nelle attività all’esterno e spesso devono essere considerati anche nella realizzazione di giardini veri o spazi verdi perché anche loro abbiano il loro momento. Di grande spessore la parte della mostra mercato dedicata all’artigianato di qualità tra delizie siciliane e dolcetti; realizzazioni fatte a mano, dall’abbigliamento all’oggettistica spesso eseguite con materiali di recupero, fino ai monili a tema natura e ai molti gradevoli complementi da giardino fra ceramiche e terrecotte dipinte. Interessante anche la parte centrale del parterre che propone sempre momenti di formazione e suggerimenti per la cura naturale degli spazi verdi (vedi insetti antagonisti) o per le sistemazioni ‘ingegnose’ di ingegneria ambientale come quelle di ‘Latium Vetiver’, nome ispirato alla bellissima pianta di origine indiana, oggi molto comune in Australia, utilizzabile anche per la depurazione delle acque con costi contenuti e senza alcuno scarto che non sia riciclabile.

Quindi, oltre la vera o presunta crisi economica che vedrebbe singoli e famiglie più attenti alle spese non strettamente necessarie a causa di paventati aumenti nelle bollette invernali, è un nuovo messaggio quello che sembrano voler lanciare già dal proprio sito internet di riferimento i Giardini della Landriana: «Qual è oggi il senso di una manifestazione di questo tipo? È il momento di rendersi conto che i nostri giardini, piacevole elemento estetico e ricreativo, possono e devono essere molto di più. Luogo di funzioni e servizi ecosistemici, dove ognuno può contribuire, nel suo piccolo, al reale cambiamento di rotta. E questo è più vero e importante, quanto più i nostri giardini sono “cittadini” e inseriti in un paesaggio fortemente antropizzato. Questo è il senso assolutamente nuovo che abbiamo deciso di dare alla storica manifestazione della Landriana. Siamo nell’era digitale (…) Oggi le piante, anche quelle rare, si comprano online, informazioni e notizie sono alla portata di tutti, basta chiedere a Google. Ma guardiamoci bene intorno, le folli e “anomale” temperature dell’ultima estate saranno il nostro futuro, gli incendi che distruggono migliaia di ettari di boschi, temperature di 12 e più gradi a 3000 metri di altezza, con i ghiacciai che si sciolgono a vista d’occhio. E ancora, l’inquinamento, lo spreco delle risorse idriche, la drastica, per non dire drammatica, riduzione delle api e degli impollinatori in generale… Bisogna fare qualcosa (…) ma siamo sicuri che sia sufficiente un’infarinatura un po’ generica su internet a metterci sulla strada giusta? Sicuramente no. Si parla di ambiente, di biologico, di insetti utili, ma sapere cosa, quando e come è un’altra storia. Ecco allora, quello che una manifestazione come Autunno alla Landriana deve saper fare, mettere in contatto gli appassionati del verde con chi ha reale competenza ed esperienza e dare i giusti consigli per rendere i vostri giardini belli, sani ed ecologici…»

Notizie, oltre quelle contenute nell’assennato comunicato dei Giardini, l’attualità ce ne dà molte altre di cui preoccuparci e volendo fare i conti con l’atavico conflitto tra ciò che è necessario e ciò che non lo è, si può ben dire che i frequentatori delle mostre mercato per il verde e la vita all’aria aperta hanno, verosimilmente, già preso una posizione che ora basterà aggiornare a vantaggio del mantenimento della temperatura terrestre non oltre l’aumento già avvenuto (e probabilmente non più reversibile secondo l’esperto climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli). Guardando sempre più ai giardini come luoghi virtuosi, oltre il consumo, per la salute del Pianeta e delle comunità tutte. Messaggi che richiamano ad impegnarsi e a non smettere di sperare. Prossimo appuntamento alla Landriana in primavera! (Serena Grizi)

Immagini web

Un commento

  1. tempolibri ha detto:

    Scrive Maria Pia Santangeli, (scrittrice, saggista): «Luci e ombre in questo bell’articolo di Serena Grizi, che non smentisce la sua costante attenzione alla natura: la morbidezza dei colori dell’autunno, con la vicina luminosità del mare, creano nei giardini della Landriana un’atmosfera di sereno contatto con le piante verdi, le rose antiche ancora in fiore, i bulbi da acquistare, gli insetti antagonisti, i vasi artigianali e tutto ciò che serve a vivere con gioia e consapevolezza ecologica i nostri spazi verdi. Però in contemporanea si fanno strada le ombre, urgono inevitabili le domande sulla crisi economica e sul futuro del pianeta: “ siamo sicuri che sia sufficiente un’infarinatura un po’ generica su Internet a metterci sulla strada giusta?” Si domandano alla Landriana. Con Serena condivido pienamente il loro pensiero. Anch’io sono convinta che sia necessario guardare ai nostri giardini con altra prospettiva rispetto al passato, nel tentativo reale di operare, pur nel piccolo, in modo virtuoso per la salute di questa nostra madre terra. Questa forse è l’unica risposta. Non so se esista una rete fra proprietari di giardini che vogliano informarsi, chiedere ad esperti (non ad internet), scambiarsi esperienze. Se non c’è si può creare.
    E non facciamoci mancare la speranza. Ho bisogno di pensare che i bulbi che pianterò in questi mesi per la prossima primavera siano segno di fiducia nel futuro: uniti e consapevoli ce la faremo a salvare questa martoriata terra. Dobbiamo crederlo. E, nel creare bellezza nei nostri giardini- e balconi perché no- , cerchiamo di essere anche- e soprattutto-operatori si salute nei confronti dell’unico Pianeta che abbiamo.

    Maria Pia Santangeli

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